domenica 6 novembre 2016

12 - Il colore in cucina

Non di frequente capita di trovare cibi blu, eccezion fatta per alimenti naturali come i mirtilli e le melanzane (la cui tonalità di blu non corrisponde però al blu di Persia) e per le preparazioni contenenti coloranti sintetici (come l'E132). Tuttavia quando si parla di blu di Persia in cucina è obbligatorio citare un ingrediente in particolare: il sale blu di Persia.

Questo sale è uno dei più rari al mondo, viene infatti estratto esclusivamente nelle cave della provincia del Semnan, in Iran. Anche se non è di un blu intenso, alcuni cristalli hanno delle piacevoli sfumature azzurre a causa della silvite, un cloruro di potassio che raramente assume questa colorazione (solitamente varia dal bianco rossastro o giallastro al grigio).

Cave di sale nella provincia del Semnan (Iran)
Dal punto di vista organolettico è caratterizzato da un gusto raffinato, decisamente forte a un primo impatto ma con un retrogusto piacevolmente speziato. Le proprietà nutrizionali sono altrettanto notevoli, questo sale è naturalmente ricco di potassio, magnesio e calcio. Il prodotto è di nicchia, dedicato ai palati raffinati e decisamente non alla portata di tutte le tasche, infatti ne vengono prodotte solo 100 tonnellate all'anno e il prezzo al chilo può raggiungere i 100 €.

Cristalli di sale blu di Persia
Questo sale è particolarmente indicato nelle preparazioni contenenti tartufo e in quelle a base di carne bianca, pesce e frutti di mare o per conferire una nota speziata a pane, pizza e focacce. Dato il bell'aspetto dei suoi cristalli può essere utilizzato per decorare i piatti, aggiungendo un tocco originale ed elegante.

Quando si parla di cibi blu può capitare di imbattersi in alcune notizie, come quella del moonmelon (o anguria blu), frutto dalla polpa blu divenuto noto sulle pagine di Pinterest e dotato di una particolarità: il frutto di fatto non esiste, è soltanto il risultato di un'operazione di fotoritocco.

Il fantomatico moonmelon

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