sabato 22 ottobre 2016

05 - Il colore nella musica

Nonostante il blu di Persia non sia presente in alcuna canzone, il più generico blu lo è in moltissime. Ecco alcune delle più importanti canzoni aventi a che fare con questo colore:

Behind Blue Eyes degli Who è stata pubblicata all'interno dell'album Who's Next nel 1971. La canzone racconta la rabbia di un uomo colpevole di aver tradito la propria donna. Come spesso accade nei testi inglesi "blue" ha una doppia valenza, significa sia "blu" sia "triste".


"No one knows what it's like
To be the sad man
To be the bad man
Behind blue eyes"

Sempre nel 1971 Leonard Cohen con la sua malinconica Famous Blue Raincot, tratta da Songs of Love and Hate, si rivolge quasi in forma epistolare da una fredda New York al suo migliore amico, colpevole di avergli rubato la sua donna. 


"Ah, the last time we saw you you looked so much older
Your famous blue raincoat was torn at the shoulder
You'd been to the station to meet every train, and
You came home without Lili Marlene"

Chris Rea con The Blue Café, nell'omonimo album del 1998,  descrive alla perfezione l'atmosfera di questo locale, non senza l'aiuto di una slide guitar dal sound inimitabile. 


"My world is miles of endless roads
That leaves a trail of broken dreams
Where have you been
I hear you say?

I will meet you at the Blue Cafe"

Il gioco di parole al quale si accennava prima ritorna in Blue Christmas, scritta nel 1948 da Billy Hayes e resa nota da Elvis Presley. Pur essendo uno dei grandi classici fra le canzoni natalizie non racconta di festività gioiose, nel testo viene anzi accentuato il contrasto fra la "white snow" (neve bianca) e il "blue Christmas" (triste Natale) che deve vivere il protagonista a causa della sua solitudine.


"And when those blue flakes star falling
That's when those blue memories start calling
You'll be doin' all right, with your Christmas of white
But I'll have a blue, blue blue blue Christmas"

Uno dei blu più celebri della musica classica è il valzer Sul bel Danubio blu (an der schönen blazer Donau) di Johann Strauss, forse uno dei brani più celebri del genere, composto nel 1866 e eseguito per la prima volta durante il festival di Carnevale di canto del 15 Febbraio 1867 a Vienna.


La citazione dei Blue Oyster Cult in questo articolo risulta obbligata. La rock band statunitense scelse nel 1970 questo nome citando un poema scritto da Sandy Pearlman (letteralmente tradotto "il culto dell'ostrica blu") che racconta di un gruppo di alieni pronti a colonizzare il nostro pianeta. Lo stesso Pearlman divenne produttore del gruppo. 

Il colore blu è presente anche nel titolo di numerosi album, uno di questi è The Blue Room (1999), secondo EP dei Coldplay, nel quale compaiono per la prima volta canzoni come Don't Panic e See You Soon, divenuti pezzi fondamentali del repertorio della band inglese.


Coldplay - The Blue Room

Una parentesi va dedicata al Blues, genere musicale che ebbe origine dalle comunità afroamericane schiavizzate nelle piantagioni americane e dalle loro work song cantate durante l'estenuante lavoro. Il nome blues deriva dall'espressione "to have the blue devils" (avere i diavoli blu) che significa "essere triste". Il blues moderno è caratterizzato dalle inconfondibili sonorità e dagli assoli della chitarra del bluesman, sia esso B.B. King, Muddy Waters, Buddy GuyStevie Ray Vaughan o Eric Clapton.


Sweet Home Chicago (live)

Il Blues è uno dei pilastri del Bluegrass, assieme alla musica Country Americana e a quella Folk Irlandese, Scozzese e Inglese. Il genere è caratterizzato dalla sola presenza di strumenti acustici, predominanti sono la chitarra (acustica o resonator), il banjo, il mandolino, il violino, il contrabbasso e talvolta l'armonica a bocca, che a turno prendono il sopravvento con caratteristici assoli.


Turnpike Troubadours - Before the Devil Knows We're Dead

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